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Alessandro Fabbri dal Kosovo alla Consolle

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Alessandro Fabbri

DAL KOSOVO ALLA CONSOLLE

Stefano Di Capua/Marzo/Roma

Artista poliedrico. Musicista, ballerino, ma soprattutto deejay affermato. Dopo aver visto la morte in faccia, a causa di un’infezione rara che lo ha costretto ad un intervento di bypass gastrico, Alessandro Fabbri, in arte “Fabbrix”, quarantuno anni, romano, ha deciso di cambiare radicalmente vita per inseguire i suoi sogni, assecondando le sue velleità artistiche. L’ex militare dell’Esercito, infatti, ha lasciato la divisa e ha iniziato ad esibirsi in giro per il mondo come deejay, e non solo. Noi di Visto lo abbiamo raggiunto telefonicamente per fare due chiacchiere con lui e saperne qualcosa di più (foto di Michela Moretti)

Ha militato tra le fila dell’Esercito ma, dopo una missione di 6 mesi in Kosovo, ha scoperto di aver contratto un’infezione che l’ha costretta a sottoporsi a diversi interventi chirurgici. Ci può raccontare?

Si, sin da bambino ho sempre voluto intraprendere la carriera militare e, quando ci sono riuscito, dopo una missione di 6 mesi in Kosovo, ho scoperto di essere affetto da TTV, un’infezione per la quale non esiste ancora una cura definitiva. Da quel momento ho vissuto un calvario e ho dovuto sottopormi anche ad un intervento di bypass gastrico. In seguito, ho messo su un bel po’ di chili, a causa dell’operazione, dello stress e di mille altri fattori”.

L’infezione ha stravolto completamente il suo corpo, facendola ingrassare notevolmente, nel giro di pochissimo tempo. Come ha vissuto quest’esperienza e come ha fatto a venirne fuori?

E’ stata l’esperienza più drammatica della mia vita. Mi sentivo costantemente gonfio, ingrassavo e avevo un forte reflusso; non riuscivo più nemmeno ad addormentarmi, avevo la sensazione perenne di essere sul punto di morire, soffocando. Quando mi guardavo allo specchio, non riuscivo a riconoscermi. Ero psicologicamente distrutto, sempre angosciato tanto da rinchiudermi in me stesso, isolandomi. Mi sentivo inutile. Per fortuna, ad un certo punto, ho capito che dovevo reagire e, anche se con grande fatica, sono riuscito a rimettermi in carreggiata, grazie soprattutto alla mia passione per la musica che oggi è diventata il centro della mia esistenza””.

La musica, dunque, ha rappresentato la sua ancora di salvezza, in un periodo particolarmente difficile della sua vita. Quando ha capito di avere le qualità per poter diventare un cantante?

La musica ha rappresentato la mia rinascita. Ho iniziato a cantare e a ballare per diletto finché un giorno mio video dedicato a mia nipote disabile ha spopolato sul web, facendomi conoscere nell’etere. Mia nipote è affetta da SMA e ha sempre sognato di essere una ballerina e una cantante, proprio come me e quindi io ho fatto mie le sue passioni, aiutandola a sognare attraverso le mie esperienze. Ho supportato anche molti progetti di beneficenza in favore delle famiglie colpite da questa malattia rara. La musica ha la forza di cambiare il mondo, aiutando chi ne ha bisogno, se la si fa col cuore”.

Musicista e show-man. Ad un certo punto, è passato in cabina di regia, cominciando a produrre musica ed ora è un dj affermato. Ce ne parla?

Ho cominciato esibendomi all’Ade, un evento di settore molto importante che mi ha dato grande visibilità. Attualmente lavoro come Dj, anche se la pandemia da Coronavirus ha paralizzato tutto il mondo della musica e dello spettacolo in generale. Tuttavia, ho alcuni miei dischi in produzione che usciranno appena sarà possibile ritornare alla quotidianità di sempre, in collaborazione con deejay ed etichette discografiche internazionali. La musica elettronica, in particolare, è la mia grande passione e riesco a spaziare dall’Edm alla Tecno house. Non vedo l’ora che l’emergenza sanitaria rientri, così da poter ricominciare ad esibirmi in giro per il mondo, ho già dei tour in programma ma il mio sogno è quello di suona al Tomorrowland”.

Ma oltre alla musica, ha anche un’altra passione che è quella della moda…

Si, sono anche appassionato di moda. Mi diletto come modello curvy. In realtà, shooting e passerelle non sono stati la mia prima scelta ma molti fashion coordinator e stylist di grido mi hanno consigliato di provarci e così mi sono gettato a capofitto anche in quest’altra avventura. Ho iniziato a posare per diversi brand di abbigliamento e il mio desiderio più grande è quello di realizzare, un giorno, un mio marchio e vestire i migliori interpreti della musica italiana e non solo”.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Voglio proseguire sul solco tracciato, diventando il deejay più famoso del mondo”.

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Chi Siamo

Giulio Strocchi è un blogger che ha fondato International Blog due anni fa. Ha deciso di fondarlo per unire le sue conoscenze del mondo degli eventi, moda e spettacolo.

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