Intervista al Dj Samuele Sartini
Descrivi chi è Samuele Sartini in pochi righe…
Direi che Samuele sia una persona genuina, capace di mettersi in discussione, con una costante voglia di migliorarsi, di crescere e con una passione immensa per il suo lavoro.
Cosa ti piace della tua professione?
Oggi riuscire a vivere di musica è davvero un privilegio e provo a godermi ogni singolo vantaggio della mia professione, ma se devo citartene una direi che è magico il contatto con il dance floor, riuscire a far divertire le persone è la cosa che mi da più soddisfazione
La cosa più difficile per un dj?
Avere personalità, distinguersi in console, soprattutto nell’espressione musicale in ogni singolo dj set.
Questo richiede tanto lavoro e dedizione
Il tuo lavoro come ha influenzato la tua vita privata?
Moltissimo, ma cmq in maniera direi positiva, ho dovuto rinunciare a molte cose negli anni, soprattutto nel decennio dai 20 ai 30 anni, ma ha portato nella mia vita anche tantissimi rapporti importanti e valori aggiunti!
Quale locale ti rimarrà per sempre nel cuore?
Il Miu Miu di Marotta… è il primo vero locale Nazionale che mi ha dato la possibilità di esprimermi ad ottimi livelli. Sono stato dj resident per 6 anni, li ho fatto la mia gavetta e lo porto sempre nel cuore!
Raccontaci la prima volta che hai suonato davanti a tante persone…
Novembre 2001 in un piccolo club della mia provincia! Ricordo ogni preciso istante di quella notte, mi sembrava di toccare il cielo con un dito; lì ho davvero capito che avrei lottato ogni giorno per fare questo lavoro.
Che consigli daresti a chi inizia?
Consiglio sempre ciò che ritengo a parer mio la cosa più importante; “bisogna cercare la propria strada ed una volta trovata perseguirla, ignorando le mode del momento.”
Salutaci a tuo modo…
Vi saluto con l’inciso del mio primo grande successo…
“I want to fly, I want my freedom,
wanna go up and down and round and round the world, I want to fly, fly high!”
Samuele Sartini
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