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Maschilismo all’italiana – una questione secolare

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Maschilismo all’italiana – una questione secolare
Oggi è difficile parlare di maschilismo in Italia perché subito escono gli esempi come i papà abbandonati gli uomini che non riescono più a vedere i loro figli perchè le ex non lo permettono gli uomini che non riescono a pagare un assegno mensile per il mantenimento della donna perché poveri ma realmente questo discorso c’entra con il maschilismo? Assolutamente no. Perchè la questione degli uomini ricattati dalla sua ex e una questione privata di una scelta sbagliata nel momento in cui loro hanno deciso di stare appunto con questo tipo di donna. Forse lei e cambiata nel frattempo ma comunque non è possibile che loro non hanno capito con chi hanno a che fare. Le donne ignoranti e cattive sono lo stesso fenomeno degli uomini ignoranti e cattivi. Quindi noi non facciamo questo tipo di discorso poiché ci pare ovvio ma un altro tipo. Avete fato caso che in Italia nessuna bella donna e stata risparmiata dalla critica? O perchè sposata con un uomo facoltoso o perchè lei stessa è di successo o perchè e una donna forte e di personalità? Ci sono tanti tanti esempi – da Mimi Bertè (accusata che portava iella) fino ai giorni nostri. Ogni donna che decide di scrivere da sola la sua vita in Italia viene aspramente criticata o distrutta pubblicamente (almeno se non si sposa con qualcuno che lo eviti ossia ci vuole sempre l’immagine dell’uomo forte magari showman televisivo o calciatore che salva l’immagine della “donnaccia”).

Cominciando dall’immagine della “dama bianca” (immagine inventata nel senso che la donna – spesso molto bella, c’entri qualcosa con un’indagine per fare lo scoop) e si arriva al detto di un poeta satirico nel 600 “Chi dice donna dice danno”.

Come è andato il maschilismo all’italiana nel corso tempo?

E tutte le donne che ogni anno sono morte per mano del marito o del compagno o che non trovano il lavoro perchè troppo belle o appariscenti? O magari invidiate e odiate dalle stesse donne perché si sentono declassate. Io che ho girato il mondo ho sentito certe parole come “declassate” solo in Italia. Solo in Italia nel XXI secolo si gioca ancora a “Eva contro Eva” E credetemi si causano dei danni gravi. Immaginate una donna invidiosa di un’altra che pettegola tutto il giorno contro di lei e trova altre che la pensano uguale per invidia o gelosia e quindi la questione diventa grossa (chi sa cosa si potrà inventare un branco di gente invidiosa). O immaginate un’uomo sposato con un’altra che però sbava dietro ad una bella donna e comincia a creare dei problemi a suo marito? Si ci sono degli esempi. Tanti. Troppi. A cominciare dal Sud Italia che quando nasceva una femmina non era un giorno di festa e arrivando ad oggi che quando c’è la violenza carnale contro una donna lei se “l’ha cercato” perché indossava minigonna! Da pensare alle donne straniere che anche se laureate o molto belle vengono viste come merce o “tutte uguali” (non c’è nulla di completamente uguale nella natura figuriamoci nelle persone). O i loro diritti vengono completamente dimenticati? Ancora oggi in Italia una bella donna viene chiamata con nomi bruttissimi. Lascio a voi immaginare. Sono sicura che li sappiate. Invece la bruttina del quartiere quella con i figli quella grassa quella con occhiale e brufoli e una “brava signora per bene” anche se fosse un’assassina nella vita reale. Ormai inconsciamente noi mettiamo delle brutte nomee alle donne belle appariscenti alle donne vistose vestite bene o le donne indipendenti che decidono della loro vita non curandosi dell’opinione altrui (perchè se lo fa un’uomo e tutto ok). Noi stessi dividiamo le donne in “belle o brutte”, “puttane o madri” e poi ci meravigliamo che anche loro hanno fatto caso di questa divisione? Ma va? E voi che ne pensate? Secondo voi e peggio un’uomo maschilista o una donna che gioca a “Eva contro Eva”?

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Giulio Strocchi è un blogger che ha fondato International Blog due anni fa. Ha deciso di fondarlo per unire le sue conoscenze del mondo degli eventi, moda e spettacolo.

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